Furono gli stessi Castellani a coniare la definizione “oreficeria archeologica italiana” per descrivere i loro gioielli in stile “archeologico”, poiché si consideravano eredi di una lunga tradizioni di orafi italiani che risaliva fino agli Etruschi degli inizi del VII secolo a.C. Quando i Savoia divennero re d’Italia, il favore da sempre accordato dalla famiglia alle oreficerie Castellani, conferì a queste un valore di pubblica rappresentanza e quasi di stile ufficiale.
I gioielli, un collare gemmato e due demì-parures, furono creati nella bottega orafa della famiglia Castellani ed entrarono in momenti e circostanze diverse nelle collezioni del Medagliere Capitolino.
Il relativo materiale documentario, costituito da album di disegni, preziosi manoscritti e registri dell’attività di bottega, assieme ai confronti con l’importante lascito di preziosi al Museo di Villa Giulia ha permesso di datare i gioielli con certezza e di fare ulteriore luce sull’attività di questa importante famiglia di orefici e gioiellieri romani.
Il Collare del Senatore di Roma è un fastoso gioiello creato nel 1869 da Augusto Castellani, in collaborazione col mosaicista Luigi Podio,per l’ultimo Senatore in carica, Francesco Cavalletti Rondinini, che governò la città fino al 20 settembre 1870. É costituito da una larga fascia in oro con elementi a forma di croce di Sant’Andrea e a croce greca impreziositi da rubini, smeraldi e zaffiri.
Il pendente in micromosaico reca sul dritto lo stemma del Senato Romano, inquadrato da una corona di quercia a rilievo in oro e sul rovescio un’iscrizione in lettere d’oro.
Le due demì-parures in oro sono state proprietà di una discendente diretta della famiglia Castellani, Giannina Fabri Speranza e dopo la sua morte, nel 1976, sono state donate in sua memoria al Medagliere Capitolino dal marito Umberto Speranza.
La collana con anforette filigranate, ispirata alle oreficerie greche del primo ellenismo, e gli orecchini, simili ma non perfettamente pertinenti, furono creati dai Castellani tra il 1875 ed il 1881. Il gioiello, donato dal nonno Augusto Castellani alla nipote, rimase proprietà della famiglia fino al 1976.
La collana in oro con pendenti in perle barocche ed una coppia di orecchini della medesima foggia con disco e pendente unico, realizzati da Augusto Castellani nel 1875, furono recuperati dopo la II Guerra Mondiale da Giannini Fabbri presso la bottega dell’orafo Morgantini. Costui riferì che fu la principessa Mafalda a vendergli la demi-parure, e che il gioiello, di fattura estremamente raffinata e con perle di rara bellezza, sarebbe appartenuto originariamente alla regina Margherita di Savoia.